5 romanzi giapponesi classici da leggere nella vita

Se la settimana scorsa mi sono concentrato su saggi e testi che raccontano vari aspetti del Giappone, questa volta, come promesso, parliamo di romanzi. Grandi classici partoriti dalla letteratura nipponica negli ultimi decenni, amati e consigliati in alcuni casi da più di una generazione di lettori. Anche questi lettura imprescindibile per chiunque ami il Sol Levante e sia affascinato dalla sua cultura e i suoi (tanti) stili di vita o modi di raccontare una storia.

1. L’uccello che girava le viti del mondo

Haruki Murakami è indubbiamente il più celebre scrittore giapponese contemporaneo. I suoi libri sono tradotti in cinquanta lingue diverse e hanno venduto milioni di copie. Scegliere un suo solo romanzo, come mi sono ripromesso di fare per dare spazio anche ad altri autori, non è semplice. Tra i tanti che ho apprezzato dell’autore nato a Kyoto, libri bellissimi come Norwegian Wood, 1Q84 o Kafka sulla spiaggia, mi sento di consigliare in questa lista L’uccello che girava le viti del mondo. Per il contesto in cui si svolgono le vicende, un quartiere di Tokyo, da cui ovviamente la storia – la cui narrazione è lineare solo in parte – si avventura verso altri mondi da esplorare. Lo si legge, e ci si ritrova mentalmente a stirare le camicie come Toru, a mandare avanti una famiglia come fa sua moglie Kumiko, e a odiare Noburu, ovvio. In italiano è pubblicato da Einaudi. Dell’altro Murakami, Ryu (non imparentato né con Haruki, né con l’artista Takashi), consiglio invece In the Miso Soup (in Italia Tokyo Soup), thriller psicologico che parte dal rapporto con i gaijin nella vita notturna della Kabukicho anni 90.

Acquista “L’uccello che girava le viti del mondo”

2. Le ricette della signora Tokue

In giapponese questo libro di Durian Sukegawa si intitola semplicemente あん (An, cioè “pasta di fagioli dolce”). In Italia è noto con il titolo del film che ne è stato tratto nel 2015, una pellicola di Naomi Kawase presentata anche al festival di Cannes: Le ricette della signora Tokue. Sentaro è un uomo di mezza età che gestisce a Tokyo un negozietto di dorayaki, per ripagare un vecchio debito contratto con il proprietario. Un giorno si presenta da lui un’anziana signora che si offre come aiuto-pasticciera, per un compenso modesto. Qual è il segreto della donna, la signora Tokue del titolo? Il giudizio degli altri, il pregiudizio e la capacità di continuare a vivere la propria vita anche quando tutto sembra remarti contro e negarti ogni possibilità di risalire a galla: sono questi i temi principali di un romanzo leggero nella forma quanto profondo nei contenuti, soprattutto per l’inusuale punto di vista (quello di Sentaro) che viene scelto da Sukegawa. Se avete già visto il film, beh, qui la storia è ovviamente molto più sviluppata.

Acquista “Le ricette della signora Tokue”

3. Kitchen

Per chi come me è nato all’inizio degli anni 80 e si è interessato presto al Giappone, Kitchen di Banana Yoshimoto è molto più che un semplice romanzo. È il simbolo di un’epoca, una porta aperta sul Giappone che ai tempi potevamo solo sognare e sembrava così lontano. La cucina, anzi le cucine, sono per la protagonista un surrogato di famiglia, e proprio il concetto di come si costruisce una famiglia, quando ti trovi a perdere quella di provenienza, rappresenta il cuore di Kitchen. All’epoca giovanissima – il romanzo è stato pubblicato in Giappone nell’88, quando Banana Yoshimoto (nome d’arte di Mahoko Yoshimoto) aveva solo 24 anni – l’autrice è diventata la portabandiera di un nuovo corso della letteratura giapponese, giovane, fresco, dallo stile frizzante, con una serie di romanzi spesso incentrati proprio sul tema della casa e degli affetti. Una curiosità: non tutti sanno che la Yoshimoto è figlia del noto poeta e filosofo Takaaki Yoshimoto, e sorella della mangaka Haruno Yoiko.

Acquista “Kitchen”

4. Le quattro casalinghe di Tokyo

Anche da questo romanzo, scritto da Natsuo Kirino nel ’97 e arrivato in Italia solo nel 2003, per Neri Pozza, è stata tratta una trasposizione cinematografica: il film Out (come il titolo originale giapponese del libro) di Hideyuki Hirayama. La storia è quella di quattro donne che lavorano in uno stabilimento in cui si preparano piatti pronti, in un sobborgo di Tokyo. Quattro caratteri e quattro vite diverse, ma con in comune la frustrazione per il lavoro che svolgono. E un omicidio di cui diventano quasi per caso complici… La trama è avvincente, e non a caso Natsuo Kirino (pseudonimo di Mariko Hashioka) si è imposta sin dagli anni Novanta come una dei giallisti più apprezzati della scena contemporanea nipponica. Questo e altri suoi lavori, come Real World del 2003 (pubblicato sempre da Neri Pozza), hanno il grande pregio di calare il lettore nella situazione che stanno vivendo i protagonisti della storia. Cosa faresti, ti chiedono, se ti trovassi al loro posto?

Acquista “Le quattro casalinghe di Tokyo”

5. Neve di primavera

Quella di Yukio Mishima, pseudonimo di Kimitake Hiraoka, è una figura tanto nota quanto controversa nella storia della cultura giapponese del Ventesimo secolo. Famoso in Occidente per il suicidio rituale (seppuku) con cui decise di togliersi la vita nel novembre del 1970, a 45 anni, Mishima è stato tante cose e può esser definito in tanti modi. Acceso nazionalista nostalgico, conservatore decadente, attore, poeta, fondatore di un gruppo paramilitare, il Tate no kai (“Associazione degli scudi”). Figura scomoda e fuori dagli schemi, va ricordato anche e soprattutto per i suoi romanzi, che lo hanno reso celebre in tutto il pianeta. Come Il padiglione d’oro, storia dell’ossessione del figlio di un monaco per il Kinkaku-ji di Kyoto: chi ha visitato i giardini di quel tempio con me durante uno dei GiappoTour conosce la storia… Ma anche come Neve di primavera, per molti versi l’opera più compiuta di Mishima. Storia di una passione tardiva, a causa dell’eccessivo egocentrismo di uno dei protagonisti, nel Giappone di inizio Novecento. Un altro famoso romanzo di Mishima, Colori proibiti, darà il titolo nell’83 allo struggente brano di David Sylvian e Ryuichi Sakamoto – “Forbidden Colours”, appunto – parte della colonna sonora del film Furyo di Nagisa Oshima. Per decenni, la musica di sottofondo di qualsiasi documentario sul Giappone

Acquista “Neve di primavera”

Nel mio negozio/vetrina su Amazon puoi trovare tutti i prodotti che consiglio: consulta le liste, si va dagli ingredienti e dagli utensili per le ricette giapponesi, alle migliori attrezzature per riprese e streaming, dalle letture consigliate ai dispositivi che uso quotidianamente.

Per rimanere sempre aggiornato sui prodotti, iscriviti al mio canale su Telegram: https://t.me/tommasoingiapponeconsiglia

Tommaso In Giappone
Tommaso In Giappone
Contattami senza nessun problema se hai bisogno di informazioni sugli eccezionali tour di gruppo che propongo o di un accompagnatore privato per tue visite in Giappone! Ti aspetto in Giappone Tommaso