E’ risaputo che la maggior parte della popolazione giapponese non vada proprio d’accordo con la lingua inglese: i motivi sono molteplici (primo fra tutti l’esistenza del katakana) ed è per questo che esistono svariate scuole per insegnare la lingua franca più parlata al mondo. Aeon è in assoluto la più grande e proprio in questi giorni si sta pubblicizzando sulle varie reti nazionali:

 

 

La bimba alla fine usa il termine “okawari” (per chiedere ancora da mangiare) con un accento inglese per confermare l’equazione “giapponese con accento maldestro = straniero”.

 

Nel frattempo si è aperto un vero e proprio caso sui cartelli mostrati dai parrucchieri QB House:

alt

Ovvero “Tutti coloro che non sono in grado di parlare in giapponese con il nostro staff potrebbero vedersi rifiutato il servizio”, il tutto in un inglese a dir poco maccheronico.

In realtà quasi nessuno si è lamentato però l’azienda ha voluto dare la sua versione:

1) Il cartello è stato tolto;

2) Gli stranieri sono i benvenuti;

3) Il cartello non voleva scoraggiare nessuno, ma voleva essere una sorta di scuse anticipate nel caso in cui ci fossero incomprensioni;

4) Si sta pensando ad un nuovo cartello.

Per ora è stato leggermente modificato:

alt

Le parole sono leggermente diverse, ma questo ci dice molto sulla loro effettiva capacità di comunicare in inglese. Ho un idea: affidarsi agli stranieri?