Scelto il Kanji dell’anno in Giappone: per il 2018 è 災 (DISASTRO)

2018 災 (Sai) disastro

Puntuale come ogni anno in dicembre la Japan Kanji Proficiency Society ha scelto il Kanji che più rispecchia l’anno che sta per concludersi in base agli avvenimenti che lo hanno caratterizzato.

I 漢字 (Kanji), letteralmente caratteri cinesi, sono gli ideogrammi che insieme con i sillabici hiragana e katakana completano il complicato sistema di scrittura della lingua giapponese. A differenza dei sistemi sillabici, ogni kanji esprime una parola. Semplificando moltissimo il discorso che meriterebbe un approfondimento: ogni Kanji ha almeno una lettura on (o cinese) ed una kun (giapponese). Da questo deriva che un singolo kanji letto da solo o inserito in una parola composta da più kanji, non abbia la stessa lettura\pronuncia.

Nel 2017 fu scelto 北 (Kita) nord, nel 2016 金 (Kin, oro, denaro) nel 2015 fu scelto 安 (An, tranquillità), nel 2013 輪 (Rin) che vuol dire cerchio, ruota, per celebrare la scelta di Tokyo come città ospitante le Olimpiadi del 2020, mentre nel 2014 税 (Zei) in conseguenza dell’aumento della tassa sui consumi, l’equivalente della nostra IVA.

Quest’anno è stato scelto 災 (wazawai o sai) che si significa DISASTRO. I motivi che hanno portato a questa decisione sono i seguenti:

  • Il Giappone nel corso del 2018 è stato colpito da varie calamità naturali che hanno portato morte e distruzione in tutto il paese: le alluvioni di Shimane e dell’Hokkaido, il terremoto di Osaka, senza contare poi un passaggio record di tifoni ed uragani.
  • Altri “disastri” invece sono quelli procurati dall’azione dell’uomo: un recente scandalo scoppiato nel mondo dello sport giapponese dove alcuni allenatori hanno abusato della loro posizione di potere per imporre ai propri allievi condizioni di allenamento e di vita durissime al fine di ottenere risultati migliori. Altri “disastri” sono quelli legati al furto di criptovalute e vari scandali politico/finanziari che hanno interessato alcuni membri del governo del paese.

Su 193214 voti totali, 20858 sono andati a 災 (wazawai o sai) eleggendolo kanji dell’anno. Seconda posizione con 16117 平 (hei/taira) che significa pace, ma più nello specifico è il primo kanji che compone 平成 (heisei) ovvero il nome dell’attuale era di regno dell’Imperatore Akihito che finirà ad aprile 2019 vista la sua prossima abdicazione e che vedrà l’inizio di un’altra era con un altro nome. Terza posizione per 終 (shū/owaru) che significa fine: anche questo caso si tratta di un kanji legato alla fine del regno di Akihito.

L’annuncio è stato dato come di consueto a Kyoto dal monaco buddista responsabile del tempio di Kiyomizu-dera, Seihan Mori, che servendosi di un grande pennello ha scritto a mano il Kanji direttamente in un grande pannello di carta tradizionale giapponese alto 1,5 metri e largo 1,3.

 

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