altIl costante apprezzamento dello yen sul dollaro continua ad avere effetti devastanti sulla già pericolante economia giapponese. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters il calo delle esportazioni registrato nel mese di novembre (-26,7%) è stato il più consistente dal 1986 ad oggi.

E così, nonostante le importazioni siano scese di 14,4 punti percentuali, la bilancia commerciale nipponica ha visto aumentare ancora il suo deficit. Dietro alla contrazione c’è ovviamente la svalutazione del biglietto verde rispetto alla valuta locale (20% su base annuale) ma non solo. A preoccupare Tokyo ci sono infatti anche le conseguenze della recessione globale.

La domanda di beni giapponesi da parte del mercato Usa cala da 15 mesi consecutivi mentre il rallentamento della crescita asiatica produce effetti analoghi nei mercati emergenti dell’area. Non stupisce, in tal senso, il risultato della recente ricerca condotta dal ministero delle finanze: nel trimestre luglio-agosto-settembre i profitti delle corporation del Sol Levante hanno toccato i livelli più bassi degli ultimi 6 anni.

La politica monetaria espansiva della banca centrale (favorita dall’ampia riserva di liquidità) non ha condotto agli effetti sperati e non sembra avere più margini di manovra. I tassi d’interesse sono stati abbassati alla quota minima dello 0,1%.

 

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Tommaso In Giappone
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