Il fratello della donna rapita nel 1977, Hajime Matsumoto, 61 anni, ha saputo che un funzionario di Pyongyang avrebbe riferito a un uomo d’affari cinese l’intenzione del suo governo di organizzare un incontro tra Kyoko Matsumo, la ragazza rapita nella prefettura di Tottori (Giappone centrale occidentale), che ora ha 60 anni, e la sua famiglia. Hajime ha pure detto che, in base a quanto riferitogli, il marito di sua sorella e un’altra coppia, tutti dati per rapiti, lavorerebbero nello stesso luogo di Kyoko. Le informazioni, ha spiegato ancora, le ha raccolte nel corso di un incontro con l’uomo d’affari cinese ai primi di ottobre, organizzata dalla Commissione d’inchiesta sui cittadini del Sol Levante sospettati di essere stati deportati in Corea del Nord. “E’ decisamente più probabile che Kyoko sia viva. E’ difficile dire quanto veritiera sia l’informazione, ma vorrei, se possibile, andare a incontrare mia sorella”, ha commentato Hajime. La Commissione, del resto, aveva pure menzionato pochi giorni fa un messaggio con informazioni particolari e personali riconducili alla donna. Il ministro degli Esteri di Tokyo, Hirofumi Nakasone, intervistato sul caso da ‘Fuji Tv’, ha osservato che “se le informazioni (relative al messaggio) sono vere, la signora Matsumoto sta bene e questa è una buona cosa. Faremo ulteriori sforzi – ha aggiunto – per raggiungere una risoluzione attraverso i canali diplomatici”.

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