Spesso per le strade delle citta giapponesi è  possibile vedere lampadati uomini rudi vestiti in modo a dir poco particolare secondo gli standard giapponesi: pantaloni a “sacca” stretti alle caviglie, camicioni in cotone non lavorato e infradito, sono gli operai giapponesi. Una volta che l’occhio cade sopra la cinturona da carpentiere l’arcano viene subito svelato e bisogna trattenere un “Ahhh!” di sopresa. In effetti non credo di aver mai visto operai vestiti meglio di loro.

Questo “stile” è una vera e propria divisa (capo per il quale i giapponesi sfiorano la perversione…)sia maschile che femminile, chiamata” tobi shozoku” che li identifica distinguendoli da qualsiasi altro lavoratore persino nella rush hour.

Ovviamente si tratta principalmente di vestiti ritenuti pratici per il lavoro svolto: i pantaloni larghi (nikka-pokka) sono comodi e permettono libero movimento. Inoltre gli operai stessi li ritengono sicuri: in caso di caduta, è più probabile che si impiglino in qualche sporgenza.

dragonsakura

 

Esatto, anche queste divise sono state disegnate per essere usate da operai veri. Si tratta di un’azienda con sede ad Okayama che si è specializzata nella produzione di questo tipo di vestiario da lavoro. Il prezzo di un normale “tobi shozoku” si aggira sui 7,000 yen (30 euro c.ca) per una ca

micia, ovviamente i modelli qui sopra sono tutta un’altra storia, con prezzi fino a 30,000yen (230euro c.ca).